sabato
L'albero degli amici
Esistono persone nelle nostre vite che ci rendono felici
per il semplice caso di avere incrociato il nostro cammino.
Alcuni percorrono il cammino al nostro fianco,
vedendo molte lune passare,
gli altri li vediamo appena tra un passo e l'altro.
Tutti li chiamiamo amici e ce sono di molti tipi.
Talvolta ciascuna foglia di un albero rappresenta uno
dei nostri amici.
Il primo che nasce è il nostro amico Papà e la nostra
amica Mamma,
che ci mostrano cosa è la vita.
Dopo vengono gli amici Fratelli, con i quali dividiamo il
nostro spazio affinché possano fiorire come noi.
Conosciamo tutta la famiglia delle foglie che
rispettiamo e a cui auguriamo ogni bene.
Ma il destino ci presenta ad altri amici che non
sapevamo avrebbero incrociato il nostro cammino.
Molti di loro li chiamiamo amici dell'anima, del cuore.
Sono sinceri, sono veri.
Sanno quando non stiamo bene, sanno cosa ci fa felici.
E alle volte uno di questi amici dell'anima
si infila nel nostro cuore e allora lo chiamiamo innamorato.
Egli da luce ai nostri occhi, musica alle nostre labbra,
salti ai nostri piedi.
Ma ci sono anche quegli amici di passaggio, talvolta una
vacanza o un giorno o un'ora.
Essi collocano un sorriso nel nostro viso per tutto il tempo che stiamo con loro.
Non possiamo dimenticare gli amici distanti, quelli
che stanno nelle punte dei rami e che quando il vento
soffia appaiono sempre tra una foglia e l'altra.
Il tempo passa, l'estate se ne va, l'autunno si
avvicina e perdiamo alcune delle nostre foglie, alcune nascono
l'estate dopo, e altre permangono per molte stagioni.
Ma quello che ci lascia felici è che le foglie che
sono cadute continuano a vivere con noi, alimentando le nostre
radici con allegria.
Sono ricordi di momenti meravigliosi di quando
incrociarono il nostro cammino.
Ti auguro, foglia del mio albero, pace
amore, fortuna e prosperità.
Oggi e sempre........ semplicemente perché ogni persona che
passa nella nostra vita è unica.
Sempre lascia un poco di se e prende un poco di noi.
Ci saranno quelli che prendono molto,
ma non ci sarà chi non lascia niente.
Questa è la maggior responsabilità della nostra vita e
la prova evidente che due anime non si incontrano
per caso.
giovedì
Il dolore è un dono
Ho trovato questa frase, in un libro. Non so cosa ne pensi... ma è illuminante. E' una delle più geniali spiegazioni sul senso del dolore nella vita degli uomini:
"Il dolore è un dono. Senza dolore, gli esseri umani non conoscerebbero né la paura né la pietà. Senza la paura, non vi potrebbe essere l'umiltà e gli uomini sarebbero dei mostri. Vedere negli altri il dolore e la paura fa nascere in noi la pietà e in questo sentimento sta la nostra umanità, la nostra redenzione." (Koontz, velocity)
domenica
Cosa ci stiamo perdendo?
Un uomo si mise a sedere in una stazione della metro a Washington DC ed
iniziò a suonare il violino; era un freddo mattino di gennaio.
Suonò sei pezzi di Bach per circa 45 minuti.
Durante questo tempo, poiché era l’ora di punta,
era stato calcolato che migliaia di persone sarebbero passate per
la stazione, molte delle quali sulla strada per andare al lavoro.
Passarono 3 minuti ed un uomo di mezza età notò che c’era un musicista che
suonava.
Rallentò il passo e si fermò per alcuni secondi e poi si affrettò
per non essere in ritardo sulla tabella di marcia.
Alcuni minuti dopo, il violinista ricevette il primo dollaro di mancia: una
donna tirò il denaro nella cassettina e senza neanche fermarsi continuò a
camminare.
Pochi minuti dopo, qualcuno si appoggiò al muro per ascoltarlo, ma l’uomo
guardò l’orologio e ricominciò a camminare.
Quello che prestò maggior attenzione fu un bambino di 3 anni. Sua madre lo
tirava, ma il ragazzino si fermò a guardare il violinista.
Finalmente la madre lo tirò con decisione ed il bambino continuò a camminare
girando la testa tutto il tempo.
Questo comportamento fu ripetuto da diversi altri bambini.
Tutti i genitori, senza eccezione, li forzarono a muoversi.
Nei 45 minuti in cui il musicista suonò, solo 6 persone si fermarono e
rimasero un momento.
Circa 20 gli diedero dei soldi, ma continuarono a camminare normalmente.
Raccolse 32 dollari. Quando finì di suonare e tornò
il silenzio, nessuno se ne accorse. Nessuno applaudì, ne’ ci fu alcun riconoscimento.
Nessuno lo sapeva ma il violinista era Joshua Bell, uno dei più grandi
musicisti al mondo.
Suonò uno dei pezzi più complessi mai scritti, con un
violino del valore di 3,5 milioni di dollari.
Due giorni prima che suonasse nella metro, Joshua Bell fece il tutto
esaurito al teatro di Boston e i posti costavano una media di 100 dollari.
Questa è una storia vera.
L’esecuzione di Joshua Bell in incognito nella
stazione della metro fu organizzata dal quotidiano Washington Post come
parte di un esperimento sociale sulla percezione, il gusto e le priorità
delle persone.
La domanda era:
“In un ambiente comune ad un’ora inappropriata: percepiamo
la bellezza? Ci fermiamo ad apprezzarla? Riconosciamo il talento in un
contesto inaspettato?”.
Ecco una domanda su cui riflettere “Se non
abbiamo un momento per fermarci ed ascoltare uno dei migliori musicisti al
mondo suonare la miglior musica mai scritta,
quante altre cose ci stiamo perdendo?”.
venerdì
Un' interminabile festa
La tua vita sarà un'interminabile festa.
Sia il servizio buono
il piatto di tutti i giorni,
la tovaglia ricamata
quella dei giorni comuni;
Nei bicchieri di cristallo
mescerai la semplice acqua,
e con le posate d'argento
servirai l'umile insalata.
E' in te la giornata che accenderà tutte le le altre.
E' tra le tue mani la fiamma che accenderà candela.
La Vita sarà la tua festa
quando il giorno comune
si accenderà della tua voglia di vivere.
Rendi la tua Vita un'interminabile festa.
C. Parisi & S. Stremiz
Rischio
A ridere c'è il rischio di apparire sciocchi;
A piangere c'è il rischio di essere chiamati sentimentali;
A stabilire un contatto con un altro c'è il rischio di farsi coinvolgere;
A mostrare i propri sentimenti c'è il rischio di mostrare il vostro vero io;
A esporre le vostre idee e i vostri sogni c'è il rischio d'essere chiamati ingenui;
Ad amare c'è il rischio di non essere corrisposti;
A vivere c'è il rischio di morire;
A sperare c'è il rischio della disperazione e
A tentare c'è il rischio del fallimento.
Ma bisogna correre i rischi, perché il rischio più grande nella vita è quello di non rischiare nulla.
La persona che non rischia nulla, non è nulla e non diviene nulla. Può evitare la sofferenza e l'angoscia, ma non può imparare a sentire e cambiare e progredire e amare e vivere. Incatenata alle sue certezze, è schiava.
Ha rinunciato alla libertà.
Solo la persona che rischia è veramente libera.
da: "Vivere, Amare, Capirsi" di Leo Buscaglia
domenica
Notte degli errori?
questo post lo dedico in particolare ad una persona che, in questi giorni, si è chiesta che senso abbia stringere le mani di chi non ti ama...
"C'era una volta un uomo che non credeva nel Natale.
Era una persona fedele e generosa con la sua famiglia e corretta nel rapporto con gli altri, però non credeva che Dio si fosse fatto uomo. Era troppo sincero per far vedere una fede che non aveva.
"Mi dispiace molto - disse una volta a sua moglie che era una credente molto fervorosa -però non riesco a capire che Dio si sia fatto uomo; non ha senso per me."
Una notte di Natale, sua moglie e i figli andarono in chiesa per la messa di mezzanotte. Lui non volle accompagnarli.
"Se andassi con voi mi sentirei un ipocrita. Preferisco restare a casa e vi aspetterò."
Poco dopo la famiglia uscì mentre iniziò a nevicare. Si avvicinò alla finestra e vide come il vento soffiava sempre più forte. Tornò alla sua poltrona vicino al fuoco e cominciò a leggere un giornale. Poco dopo venne interrotto da un rumore, seguito da un altro e subito da altri. Pensò che qualcuno stesse tirando delle palle di neve sulla finestra della sala da pranzo.
Uscì per andare a vedere e vide alcuni passerotti feriti, buttati sulla neve.
La tormenta li aveva colti di sorpresa e, per la disperazione di trovare un rifugio, avevano cercato inutilmente di attraversare i vetri della finestra.
"Non posso permettere che queste povere creature muoiano di freddo... però come posso aiutarle?"
Pensò che la stalla sarebbe stato un buon rifugio; velocemente si mise la giacca, gli stivali di gomma e camminò sulla neve fino ad arrivare nella stalla. Spalancò le porte e accese la luce. Però i passerotti non entrarono.
"Forse il cibo li attirerà" pensò. Tornò a casa per prendere delle briciole di pane e le disseminò sulla neve facendo un piccolo cammino fino alla stalla.
Ma si meravigliò nel vedere che gli uccelli ignoravano le briciole e continuavano a muovere le ali disperatamente sulla neve. Cercò di spingerli in stalla camminando intorno a loro e agitando le braccia. Ma i passerotti volarono da tutte le parti, meno che verso il caldo rifugio.
"Mi vedono come un estraneo che fa paura - pensò - e non mi viene in mente nulla perché possano fidarsi di me... Se solo potessi trasformarmi in passero per pochi minuti, forse riuscirei a salvarli".
In quel momento le campane della chiesa cominciarono a suonare.
L'uomo restò immobile, in silenzio, ascoltando il suono gioioso che annunciava il Natale.
Allora si inginocchiò sulla neve: "Ora capisco Signore - sussurrò - perché Tu hai voluto farti uomo!"
venerdì
Tempo. Cinque lettere
Tempo. Cinque lettere. Cinque tasti sfiorati dalle mie dita. Alcuni secondi se ne sono andati. Per sempre. Alla fine di questo post, altra sabbia nella clessidra. In questi giorni, ho un pensiero che mi assilla. E’ un conto alla rovescia. Vorrei avere il tempo di fare ciò che non ho mai fatto. Per scelta di altri e, più spesso, per scelta mia. Non ho questo tempo. Nessuno ha il tempo che vorrebbe. Il male più grande è togliere la libertà ad un'altra persona. Toglile il tempo per realizzare i suoi sogni e la ucciderai prima. Qualcuno si adatta a questa idea. Io non la sopporto più, questa situazione. Chiedo solo di essere lasciato in pace. Voglio il tempo di cui ho diritto. Voglio quello che è MIO. Lo voglio PRIMA che tutto sia finito. Un minuto, da quando stai leggendo. Volato. Finito ed archiviato.
lunedì
Solo il tempo
Un giorno fu annunciato loro che l'isola stava per sprofondare, così tutti prepararono le loro barche e lasciarono l'isola. Solo l'Amore volle aspettare fino all'ultimo momento.
Quando l'isola fu sul punto di sprofondare, l'Amore decise di chiedere aiuto. La Ricchezza, su una barca imponente, passò vicino all'Amore, che le disse: "Ricchezza, mi puoi portare con te?" ; "Non posso, c'è molto oro e argento sulla mia barca e non ho posto per te".
L'Amore allora decise di chiedere alla Vanità che stava passando su un magnifico vascello: "Vanità, per favore, aiutami!" ; "Non ti posso aiutare, Amore. Tu sei tutto bagnato e potresti sporcare la mia barca" rispose la Vanità.
Allora l'Amore chiese alla Tristezza che gli passava accanto: "Tristezza lasciami venire con te". ; "Oh... Amore, sono così triste che ho bisogno di stare da sola!".
Anche la Felicità passò di fianco all'Amore, ma era così contenta che non sentì la sua richiesta d'aiuto.
All'improvviso una voce disse: "Vieni Amore, ti porterò via con me". Era un vecchio. L'Amore si sentì così riconoscente e pieno di gioia che dimenticò di chiedere il suo nome.Quando arrivarono sulla terraferma, il vecchio se ne andò. L'Amore si rese conto di quanto gli dovesse e chiese alla Conoscenza: "Chi mi ha aiutato?". "E' stato il Tempo" - rispose la Conoscenza. "Il Tempo?" - chiese l'Amore - "Perché il Tempo mi ha aiutato?".
La Conoscenza, sorrise piena di saggezza e rispose: "Perché solo il Tempo è capace di comprendere quanto sia grande l'Amore".
sabato
VIVI COME CREDI
C'era una volta una coppia con un figlio di 12 anni e un asino. Decisero insieme di viaggiare, di lavorare e di conoscere il mondo. Così partirono tutti e tre con il loro asino. Arrivati nel primo paese, la gente commentava: "Guardate quel ragazzo quanto è maleducato... lui sull'asino e i poveri genitori, già anziani, che lo tirano". Allora la moglie disse a suo marito: "Non permettiamo che la gente parli male di nostro figlio." Il marito lo fece scendere e salì sull'asino.
Arrivati al secondo paese, la gente mormorava: "Guardate che svergognato quel tipo... lascia che il ragazzo e la povera moglie tirino l'asino, mentre lui vi sta comodamente in groppa." Allora, presero la decisione di far salire la moglie, mentre padre e figlio tenevano le redini per tirare l'asino.
Arrivati al terzo paese, la gente commentava: "Povero uomo! Dopo aver lavorato tutto il giorno, lascia che la moglie salga sull'asino; e povero figlio, chissà cosa gli spetta, con una madre del genere!"
Allora si misero d'accordo e decisero di sedersi tutti e tre sull'asino per cominciare nuovamente il pellegrinaggio.
Arrivati al paese successivo, ascoltarono cosa diceva la gente del paese: "Sono delle bestie, più bestie dell'asino che li porta: gli spaccheranno la schiena!". Alla fine, decisero di scendere tutti e camminare insieme all'asino.
Ma, passando per il paese seguente, non potevano credere a ciò che le voci dicevano ridendo: "Guarda quei tre idioti; camminano, anche se hanno un asino che potrebbe portarli!
Conclusione: Ti criticheranno sempre, parleranno male di te e sarà difficile che incontri qualcuno al quale tu possa andare bene come sei.
Quindi: vivi come credi.
Fai cosa ti dice il cuore... ciò che vuoi... una vita è un'opera di teatro che non ha prove iniziali.
Quindi: canta, ridi, balla, ama... e vivi intensamente ogni momento della tua vita... prima che cali il sipario e l'opera finisca senza applausi. (C.Chaplin)
Buone intenzioni,
Un uomo d’affari in vacanza stava camminando lungo una spiaggia quando vide un ragazzino. Lungo la riva c’erano molte stelle di mare che erano state portate lì dalle onde e sarebbero certamente morte prima del ritorno dell’alta marea.
Il ragazzo camminava lentamente lungo la spiaggia e ogni tanto si abbassava per prendere e rigettare nell’oceano una stella marina.
L’uomo d’affari, sperando d’impartire al ragazzo una lezione di buon senso, si avvicinò a lui e disse, “Ho osservato ciò che fai, figliolo. Tu hai un buon cuore, e so che hai buone intenzioni, ma ti rendi conto di quante spiagge ci sono qui intorno e di quante stelle di mare muoiono su ogni riva ogni giorno? Certamente, un ragazzo tanto laborioso e generoso come te potrebbe trovare qualcosa di meglio da fare con il suo tempo. Pensi veramente che ciò che stai facendo riuscirà a fare la differenza?”
Il ragazzo alzò gli occhi verso quell'uomo, e poi li posò su una stella di mare che si trovava ai suoi piedi. Raccolse la stella marina, e mentre la rigettava gentilmente nell’oceano, disse: “Fa la differenza per questa.”
mercoledì
Buon Compleanno Gesù
Questo post esiste grazie ad una amica. Grazie Cecilia
"Mi sento emozionato, caro Gesù, nel farTi gli auguri di buon compleanno.
In ogni Natale Tu sei il festeggiato, ma quante volte noi ci appropriamo della festa… e Ti lasciamo nell'angolo di un vago ricordo: senza impegno, senza cuore e senza ospitalità sincera! Da più di duemila anni, ad ogni Natale, noi ci scambiamo gli auguri perché avvertiamo che la Tua Nascita è anche la nostra nascita: la nascita della Speranza, la nascita della Vita, la nascita dell'Amore, la nascita di Dio nella grotta della nostra povertà. Però - quanto mi dispiace doverlo riconoscere! - il Tuo Natale è minacciato da un falso natale, che prepotentemente ci invade e ci insidia e ci narcotizza fino al punto da non vedere più e non sentire più il richiamo del vero Natale: il Tuo Natale, il Natale di cui abbiamo bisogno! Quante luci riempiono le vie e le vetrine in questo periodo! Ma la gente sa che la Luce sei Tu? E se interiormente gli uomini restano al buio, a che serve addobbare la notte con variopinte luminarie? Non è una beffa, o Gesù? Non è un tradimento del Natale? Queste domande, caro Gesù, si affollano nel mio cuore e diventano un invito forte alla conversione. E noi cristiani mandiamo luce con la nostra vita? E le famiglie e le parrocchie rassomigliano veramente a Betlemme? Si vede la stella cometa nei nostri occhi pieni di bontà? Dalle case e dai luoghi di divertimento in questi giorni escono musiche che vorrebbero essere invito alla gioia. Ma di quale gioia si tratta? Gli uomini hanno scambiato il piacere con la gioia: quale mistificazione! Il piacere è il solletico della carne e, pertanto, sparisce subito e va continuamente e insaziabilmente ripetuto; la gioia, invece, è il fremito dell'anima che giunge a Betlemme e vede Dio e resta affascinata e coinvolta nella Festa dell'Amore puro.
Sarà questa la nostra gioia? Sarà questo il nostro Natale? Gesù, come vorrei che fosse così! Ma c'è un altro pensiero che mi turba e mi fa sentire tanto distante il nostro natale dal Tuo Natale. A Natale, o Gesù, Tu non hai fatto il cenone e non hai prenotato una stanza in un lussuoso albergo di una rinomata stazione sciistica: Tu sei nato povero, Tu hai scelto l'umiltà di una grotta e le braccia di Maria (”la poverella” amava chiamarla Francesco d'Assisi, un grande esperto del Natale vero!). Come sarebbe bello se a Natale, invece di riempire le case di cose inutili, le svuotassimo per condividere con chi non ha, per fare l'esperienza meravigliosa del dono, per vivere il Natale insieme a Te, o Gesù! Questo sarebbe il vero regalo natalizio!A questo punto io Ti auguro ancora con tutto il cuore: buon compleanno, Gesù! Ma ho paura che la Tua Festa non sia la nostra festa. Cambiaci il cuore, o Gesù, affinché noi diventiamo Betlemme e gustiamo la gioia del Tuo Natale con Maria, con Giuseppe, con i pastori, con Francesco d'Assisi, con Francesco Saverio, con Vincenzo de' Paoli, con Teresa di Lisieux, con Carlo de Foucauld, con Papa Giovanni, con Madre Teresa di Calcutta e con tante anime che, con il cuore, hanno preso domicilio a Betlemme.
Buon Natale a tutti…, ma ora sapete di quale Natale intendo parlare." (Mons. Angelo Comastri)
venerdì
Perdonare
Ho letto, in un libro che mi fa compagnia durante queste giornate, che perdonare non è altro che "lasciar correre":
mettere da parte i pensieri ed i sentimenti negativi che ci hanno accompagnato e liberarci, così, dal peso del rancore. Un peso che, altrimenti, ci farà solo star male.
Non significa approvare ciò che è accaduto ma fare un passo in avanti per staccarsi dal passato.
Quando proviamo del rancore verso qualcuno, molto spesso, stiamo rivolgendo un accusa a noi stessi per non essere riusciti a gestire in modo diverso la situazione che, ora, ci fa star male.
Che ne pensate?
mercoledì
Comprensione
“A quanto vende i cuccioli?” domandò.
Il negoziante rispose: “A vari prezzi fra i 30 e i 50 dollari.”
Il bambino mise la mano in tasca e tirò fuori alcuni spiccioli.
“Io ho 2 dollari e 37” disse. “Posso vederli?”
Il negoziante sorrise ed emise un fischio, e dalla cuccia uscì Lady, che percorse il negozio seguita da cinque minuscoli batuffoli di pelo. Un cucciolo rimaneva decisamente indietro. Subito il bambino individuò il cucciolo zoppicante e ritardatario e chiese:
“Cos'ha che non va questo cagnolino?”
Il negoziante spiegò che il veterinario aveva visitato il cucciolo e aveva scoperto che gli mancava una cavità nell’anca. Avrebbe zoppicato per sempre. Sarebbe sempre stato uno storpio. Il bambino si entusiasmò.
“E’ questo il cucciolo che voglio comprare”.
Il negoziante disse: “No, non ti serve comprarlo. Se proprio lo vuoi, te lo regalo”.
Il bambino si arrabbiò. Guardò dritto negli occhi il negoziante, puntando il dito, e obiettò: “Non voglio che me lo regali. Quel cagnolino vale tanto quanto gli altri cani e io pagherò il prezzo intero. Adesso le do 2 dollari e 37, poi 50 cent ogni mese finché l'avrò pagato per intero".
Il negoziante ribatté: “Non vorrai davvero comprare questo cagnolino? Non potrà mai correre e saltare e giocare con te come gli altri cuccioli.”
A questo punto il bambino si chinò e arrotolò i pantaloni rivelando una gamba sinistra storpia, avvolta in un sostegno metallico. Guardò il negoziante e rispose dolcemente: "Bè, neanch’io corro tanto bene, e il cucciolo avrà bisogno di qualcuno che lo capisca!"
lunedì
venerdì
Crocefisso
Per qualcuno, è un cadavere appeso a due legni. Per altri, è Dio che, dopo essersi fatto uomo, muore per salvarci. Per altri, non è proprio nulla. A scuola, il crocefisso, può anche non essere appeso. Accetto questa idea. Non si impone a nessuno una fede. Per rispetto di tutti. Siamo certi che le radici cristiane della nostra Europa abbiano dato una pianta rigogliosa, con dei buoni frutti? Come tanti, mi ero allontanato dalla Chiesa perché, ne ero sicuro, mi bastava la ragione e ritenevo, pertanto, inutile pregare, partecipare ad una messa e testimoniare un credo. Questo fino a quando, una coppia di amici mi ha chiesto di seguirli in pellegrinaggio. Quindi, nell'ultimo anno, mi sono riavvicinato alla pratica religiosa. La domenica pomeriggio, da qualche tempo, partecipo alla preghiera del Rosario, nella chiesa parrocchiale della mia città. In quella mezz’ora, a recitare le Ave Maria sui grani della coroncina del Rosario siamo in pochissimi. Ho contato, con tristezza, sei persone, l’ultima volta. E sono davvero poche, per questa città della bassa che ne ospita ben diecimila. Posso capirli. Ero assente come loro, fino a pochi mesi fa. E che dire dei tanti che a messa ci vanno SOLO a Natale e a Pasqua? Non è mai troppo tardi per tornare a pregare, in chiesa. Vogliamo, davvero, difendere i valori cristiani? Partecipiamo alle funzioni religiose, prima di tutto.Vi aspetto, fin da domenica prossima. Nella mia e nelle vostre chiese. C’è posto, per tanti. Altrimenti, siete solo ipocriti... statevene tutti zitti e rispettate chi non la pensa come voi.
lunedì
sabato
Per vedere meglio...
Una giovane coppia di sposi novelli andò ad abitare in una zona molto tranquilla della città.
Una mattina, mentre bevevano il caffè, la moglie si accorse, guardando attraverso la finestra, che una vicina stendeva il bucato sullo stendibiancheria.
"Guarda che sporche le lenzuola di quella vicina!
Forse ha bisogno di un altro tipo di detersivo...
Magari un giorno le farò vedere come si lavano le lenzuola!"
Il marito guardò e rimase zitto.
La stessa scena e lo stesso commento si ripeterono varie volte, mentre la vicina stendeva il suo bucato al sole e al vento.
Dopo un mese, la donna si meravigliò nel vedere che la vicina stendeva le sue lenzuola pulitissime, e disse al marito
Guarda, la nostra vicina ha imparato a fare il bucato!
Chi le avrà fatto insegnato come si fa???
Il marito le rispose: Nessuno le ha fatto vedere; semplicemente questa mattina, io mi sono alzato più presto e, mentre tu ti truccavi, ho pulito i vetri della nostra finestra !
Cosi' è nella vita
Tutto dipende dalla pulizia della finestra attraverso cui osserviamo i fatti.
Prima di criticare, probabilmente sarà necessario osservare se abbiamo pulito a fondo il nostro cuore per poter vedere meglio.
Allora vedremo più nitidamente la pulizia del cuore del vicino......
martedì
I ponti di Madison County
Se invece conoscete la storia... rispondete alla mia domanda... Voi che avreste fatto, al loro posto?
sabato
venerdì
Sorprese
"...ma a volte, proprio nel momento in cui tutto ci sembra perduto, giunge il messaggio che ci può salvare: abbiamo bussato a porte che davano sul nulla; e nella sola per cui si può entrare, e che avremmo cercata invano cent’anni, urtiamo inavvertitamente ed essa s’apre”
Marcel Proust - Tempo ritrovato
martedì
Per non dimenticare
Oggi, è la giornata per la Memoria
Pubblico queste parole di Anna Frank:
"Non penso a tutti i sofferenti, ma al bello che ancora rimane. In questo sono molto diversa dalla mamma, che a chi è di cattivo umore consiglia: Pensa alle miserie che ci sono al mondo, e sii felice che tu non soffri! Io invece vi consiglio: Va fuori, al sole, nei campi, a contatto con la natura, va fuori e cerca di trovare la felicità in te e in Dio. Pensa al bello che c'è ancora in te e attorno a te e sii felice!"
Sono parole di speranza da parte di chi ha vissuto sulla propria pelle le bestialità del nazismo.
domenica
Viola d'inverno
Questa è una canzone di Vecchioni che voglio condividere con voi. Racconta di una musica che si può sentire solo quando è... troppo tardi per fare altro. Può sembrare triste ma secondo me, come per tutte le cose, basta vederla da un altro punto di vista e non è più un testo che parla di morte bensì della vita, della gioia. E' un invito a non rimandare a domani e a vivere ogni istante.
Carpe diem!
Arriverà che fumo o che do l'acqua ai fiori,
o che ti ho appena detto:
"scendo, porto il cane fuori",
che avrò una mezza fetta di torta in bocca,
o la saliva di un bacio appena dato,
arriverà, lo farà così in fretta
che non sarò neanche emozionato...
Arriverà che dormo o sogno,
o piscio o mentre sto guidando,
la sentirò benissimo suonare mentre sbando,
e non potrò confonderla con niente,
perché ha un suono maledettamente eterno:
e poi si sente quella volta sola
la viola d'inverno.
Bello è che non sei mai preparato,
che tanto capita sempre agli altri,
vivere in fondo è scontato
che non t'immagini mai che basti
e resta indietro sempre un discorso
e resta indietro sempre un rimorso...
E non potrò parlarti, strizzarti l'occhio,
non potrò farti segni,
tutto questo è vietato da inscrutabili disegni,
e tu ti chiederai che cosa vuole dire tutto quell'improvviso starti intorno
perché tu non potrai,
non la potrai sentire la mia viola d'inverno.
E allora penserò che niente ha avuto senso
a parte questo averti amata,
amata in così poco tempo;
e che il mondo non vale un tuo sorriso,
e nessuna canzone è più grande di un tuo giorno
e che si tenga il resto,
me compreso, la viola d'inverno.
E dopo aver diviso tutto:
la rabbia, i figli, lo schifo e il volo,
questa è davvero l'unica cosa
che devo proprio fare da solo
e dopo aver diviso tutto
neanche ti avverto che vado via,
ma non mi dire pure stavolta
che faccio di testa mia:
tienila stretta la testa mia.
sabato
Luce
mercoledì
Buon Natale
che sorridi a un fratello
e gli tendi la mano.
E' Natale ogni volta
che rimani in silenzio
per ascoltare l'altro.
E' Natale ogni volta
che non accetti quei principi
che relegano gli oppressi
ai margini della società.
E' Natale ogni volta
che speri con quelli che disperano
nella povertà fisica e spirituale.
E' Natale ogni volta
che riconosci con umiltà
i tuoi limiti e la tua debolezza.
E' Natale ogni volta
che permetti al Signore
di rinascere per donarlo agli altri.
(Madre Teresa)
sabato
giovedì
Rosa bianca
lunedì
La ricetta della Felicità...
In questo blog, non c'è la ricetta della Felicità...
Io, come te, ho tra le mani soltanto alcuni degli ingredienti necessari e, spesso, senza neppure rendermene conto.
Di questi, non ho nemmeno la certezza di possederne le giuste quantità...
Altri ancora ne mancano...
Forse, insieme, possiamo completarla...
Ricordando che la Felicità non è una mèta di arrivo... ma un modo di viaggiare!
Che ne dici?
Guardati allo specchio
Quando nella vita ottieni ciò che desideri e il modo ti incorona re, per un giorno... guardati allo specchio ed osserva che cosa, quella figura, ha da dirti.
Non si tratta di affrontare il giudizio di tuo padre, tua madre e del tuo partner. Il giudizio più importante è quello della figura che vedi nello specchio.
E' quella persona che, più di ogni altra, deve essere soddisfatta di te, perché è quella che rimarrà con te fino alla fine della tua vita. Se la persona nello specchio ti è amica, avrai superato l'esame più difficile.
Se hai avuto fortuna e pensi di essere un fenomeno, la persona nello specchio ti considererà soltanto un fanfarone, se non riesci a guardarla negli occhi.
Puoi prendere in giro tutti e riuscire simpatico a tutti, ma se hai ingannato la persona nello specchio, saranno solo lacrime ed un cuore spezzato.
La rete
"Ma tu lo sai di cosa è fatta una rete?
Una rete è fatta di vuoti, è fatta d' aria, è fatta di vento e di luce...
E' fatta di un niente... e poco altro..
Eppure...
una rete sa abbracciare con dolcezza...
sa trattenere pesci guizzanti..
sa trascinare carichi e sollevare pesi incredibili,
rimargina ferite, assorbe urti,
imbriglia massi pericolanti,
tiene insieme e non imprigiona,
protegge, nasconde, salva...
Una rete è forte e leggera,
sa far vedere senza essere vista,
impedisce e consente, lega e non costringe...
A una rete ti aggrappi, ti sostieni, risali...
Ecco, la famiglia è una "rete";
quando si tace e quando si ha paura,
quando si piange e quando si discute,
quando in casa fa freddo e non si parla,
quando da "uno" si diventa "tanti",
quando le braccia si tengono conserte,
le mani sono chiuse e gli occhi bassi,
quando la porta invoglia ad andare via...
E se un filo si rompe a questa rete...
che un Buon Pastore mi raccolga
e, seduto da parte sulla spiaggia,
con pazienza ed Amore, mi ripari:
sono una "madre", quel "poco altro" di una rete..."
Questa l'ho trovata, in montagna, in un piccolo vicolo, non ne conosco l'autore... Faceva da didascalia ad una rappresentazione esposta in occasione di una festa patronale in una minuscola frazione di un altrettanto piccolo paese... ed ho voluto farvela leggere...
Vi piace?
L'ultima lezione
È morto Randy Pausch, commosse
il mondo con la sua «Ultima lezione»
WASHINGTON - Nella sua ultima lezione il professor Randy Pausch, che insegnava scienze informatiche alla Carnegie Mellon University di Pittsburgh, ha detto di non voler essere compatito e di non voler parlare della morte, ma della vita. Lui, 47 anni - sposato con tre figli - è morto per un tumore che nonostante le cure ha invaso il suo organismo in modo irreparabile.
Il video in cui racconta, facendo ridere, perché vale la pena vivere, diventa un cult sul web. E un libro appena pubblicato.
Ecco il testo di una sua parte:
"Se vuoi realizzare i tuoi sogni, è meglio che giochi onestamente con gli altri.
Un consiglio che è difficile da seguire è “dire sempre la verità”.
Seconda cosa: quando sbagli, chiedi scusa.
Una buona scusa è formata da tre parti:
mi dispiace;
era colpa mia;
cosa posso fare per rimediare?
La maggior parte delle persone salta questa terza parte, questo è quello che puoi chiamare sincerità
L’ultima cosa è che, tutti, abbiamo gente o cose che non ci piacciono..
Io non ho mai incontrato persone che sono totalmente cattive …se aspetti a sufficienza ti mostreranno il loro lato buono…non puoi affrettare la cosa ma puoi essere paziente.”
Cammina al mio fianco
Se tu mi dimentichi
Voglio che sappia
una cosa.
Tu sai com'è questo:
se guardo
la luna di cristallo, il ramo rosso
del lento autunno alla mia finestra,
se tocco
vicino al fuoco
l'impalpabile cenere
o il rugoso corpo della legna,
tutto mi conduce a te,
come se ciò che esiste,
aromi, luce, metalli,
fossero piccole navi che vanno
verso le tue isole che m'attendono.
Orbene,
se a poco a poco cessi di amarmi
cesserò d'amarti a poco a poco.
Se d'improvviso
mi dimentichi,
non cercarmi,
ché già ti avrò dimenticata.
Se consideri lungo e pazzo
il vento di bandiere
che passa per la mia vita
e ti decidi
a lasciarmi alla riva
del cuore in cui affondo le radici,
pensa
che in quel giorno,
in quell'ora,
leverò in alto le braccia
e le mie radici usciranno
a cercare altra terra.
Ma
se ogni giorno,
ogni ora
senti che a me sei destinata
con dolcezza implacabile.
Se ogni giorno sale
alle tue labbra un fiore a cercarmi,
ahi, amor mio, ahi mia,
in me tutto quel fuoco si ripete,
in me nulla si spegne n‚ si oblia,
il mio amore si nutre del tuo amore, amata,
e finché tu vivrai starà tra le tue braccia
senza uscir dalle mie.
(Neruda)
Come far durare un’amicizia…
Una madre e suo figlio stanno camminando sulla spiaggia.
Ad un certo punto il bambino dice: "Mamma come si fa a mantenere un’amicizia?"
La madre guarda il figlio sorridendo e poi gli dice: "Raccogli un po’ di sabbia."
Il ragazzo si china e raccoglie una manciata di sabbia finissima.
La madre allora, sempre sorridendo: "Ora stringi il pugno…"
Il ragazzo stringe la mano attorno alla sabbia e vede che, più stringe,
più la sabbia gli esce dalla mano.
"Mamma, la sabbia se ne scappa…"
"Lo so, caro… Ora tieni la mano completamente aperta…"
Il ragazzo ubbidisce, ma una folata di vento porta via parte della rimanente.
"Anche così non riesco a tenerla…"
E la madre, sempre sorridendo:
"Adesso raccogline un altro po’, e tienila con la mano aperta a cucchiaio…
così..
...abbastanza chiusa per custodire, e abbastanza aperta per la libertà".
Il ragazzo riprova, e questa volta la sabbia non sfugge dalla mano, ed è protetta dal vento.
"Ecco come far durare un’amicizia…"
Non abbandonarti
Non abbandonarti, tienti stretto,
e vincerai.
Vedo che la notte se ne va:
coraggio, non aver paura.
Guarda, sul fronte dell’oriente
di tra l’intrico della foresta
si è levata la stella del mattino.
Coraggio, non aver paura.
Son figli della notte, che del buio battono le strade
la disperazione, la pigrizia, il dubbio:
sono fuori d’ogni certezza, non son figli
dell’aurora.
Corri, vieni fuori;
guarda, leva lo sguardo in alto,
il cielo s’è fatto chiaro.
Coraggio, non aver più paura.
(Rabindranath Tagore)
Il tempio dell’amicizia
Il tempio dell’amicizia
non finisce mai di essere costruito.
Esso crolla e va in frantumi
se ogni mattina non si lavora di nuovo.
Ogni volta che il sole sorge
bisogna amare l’amico
di nuovo amore,
osservarlo con nuova attenzione,
perdonarlo con nuova comprensione;
per stare al passo con lui
bisogna trasformarsi,
spalancare le finestre dell’anima
affinché il vento spazzi via
la polvere delle abitudini.
A chi non aspetta Natale
A chi ama dormire..ma si sveglia sempre di buon umore,
a chi saluta ancora con un bacio,
a chi lavora molto..e si diverte di più,
a chi va in fretta in auto..ma non suona ai semafori,
a chi arriva in ritardo..ma non cerca scuse,
a chi spegne la televisione..per fare due chiacchiere,
a chi è felice il doppio..anche se fa metà,
a chi si alza presto per aiutare un amico,
a chi ha l'entusiasmo di un bambino..e pensieri da uomo,
a chi vede nero solo quando è buio,
a chi non aspetta Natale per essere migliore,
a chi non aspetta Natale per donare un sorriso in più.
Dargli spazio
L'inferno dei viventi non è qualcosa che sarà, se ce n'è uno; è quello che è già qui, l'inferno che abitiamo tutti i giorni, che formiamo stando insieme. Due modi ci sono per non soffrirne.
Il primo riesce facile a molti:
accettare l'inferno e diventarne parte fino al punto di non vederlo più.
Il secondo è rischioso ed esige attenzione e apprendimento continui: cercare e saper riconoscere chi e cosa, in mezzo all'inferno, non è inferno, e farlo durare, e dargli spazio.
Italo Calvino - "Le Città Invisibili"
Essere felici
Puoi avere difetti, vivere con ansia e qualche volta essere irritato, ma non dimenticarti che la tua vita è la più grande impresa del mondo. Solo tu puoi evitare che vada in fallimento. Ci sono molte persone che hanno bisogno di te, ti ammirano e si tormentano per te.. Essere felice..Non è soltanto valorizzare un sorriso, ma riflettere sopra la tristezza. Non è solo commemorare il successo, ma imparare la lezione dei fallimenti..
Essere felice è riconoscere che vale la pena di vivere la vita, malgrado tutte le sfide. Essere felice non è opera del destino, ma una conquista di chi sa viaggiare dentro il proprio essere. Essere felice è abbandonare i problemi e diventare autore della propria storia..Essere felice..è avere coraggio di accettare un no.. è avere il coraggio di accettare una critica, anche se ingiusta.. é vivere momenti poetici con gli amici, anche se ci hanno ferito.. é avere la maturità per dire ho sbagliato.. è avere il coraggio di dire perdonami.. é avere la sensibilità di dire ho bisogno di te.. è avere la capacità di dire ti amo.. Non rinunciare mai alle persone che ami. Non rinunciare mai alla felicità, perchè la vita è uno spettacolo imperdibile.
Come un gabbiano
La formula del cuore
Ora, voglio proporre un gioco...
L'ispirazione mi è venuta da un film "Un sogno per domani", a sua volta tratto da un romanzo, "La formula del cuore" di Ryan Hide C.
Per chi non li conoscesse, eccone il senso:
Può una sola persona cambiare e rendere migliore il mondo?
Il protagonista è un bambino di dodici anni, Trevor, che ha pensato un modo semplice e facilissimo per cambiare il mondo:
Aiutare tre persone, dare a queste tre persone la cosa di cui hanno bisogno, e NON pretendere, in cambio, che il favore sia ricambiato.
L’unica cosa che Trevor chiede alle persone che aiuta è di fare a loro volta qualcosa per altre tre persone…
Applicando questa formula... il primo aiuta 3 persone che a loro volta ne aiutano 9 che a loro volta ne aiutano 27 e così via...
Immaginate in quanto poco tempo il mondo sarebbe migliore!
Cominciamo?
Questa l'ho scritta io!
Aspettare...
Se tu sapessi
Se tu sapessi con quanto amore seguo i tuoi passi
Se tu sapessi con quanto amore
asciugo le tue lacrime
Se tu sapessi con quanto amore
ti prendo per mano affinché tu non cada
Se tu sapessi con quanto amore ti guardo
mentre annaspi nel caos della vita
E ogni istante, minuto, ora
della giornata ti sono accanto.
In ogni tuo respiro prende vita il mio battito d'ali
In ogni tuo sguardo prende vita il mio sorriso
Vorrei volare assieme a te,
e forse un giorno lo faremo
quando sarai consapevole della tua divinità
aprirai le ali e volerai felice
capirai cosa sono, e quanto ti amo.
Ora non volo ma cammino assieme a te
a fianco a te. Io sono il tuo angelo
quello della tua anima, del tuo cuore
quell'angelo che ogni mattina ti sveglia con un bacio
e ogni notte, apre le sue ali per riscaldarti il cuore.
Io sono il tuo angelo,
quello che mai ti abbandonerà
quell'angelo che aspetta solo un tuo ...si....
per rivelarsi al tuo cuore.
Se tu sapessi con quanto amore guardo il tuo sguardo
che a volte è così triste e non ce la fa a vedere la luce.
Se tu sapessi con quanto amore stringo al tua mano
quando scrivi parole che non riesci a condividere
se tu sapessi con quanta gioia
mi stringo al tuo cuore quando regali un sorriso.
Se tu sapessi.. che ti sono accanto sempre
in ogni stante e maggiormente nei momenti difficili.
Raccolgo i ricordi più belli che a volte tendi a dimenticare
raccolgo l'amore seppellito nel tuo cuore
e te lo ripropongo attraverso gli incontri casuali
attraverso il tuo stesso sguardo riflesso su di uno specchio.
Se solo sapessi quanto soffro insieme a te dell'amaro della vita
Vorrei accarezzarti con mani di carne..
ma lo sussurro a chi ti sta accanto..
vorrei dirti le parole più vere dell'amore,
ma lo suggerisco a chi ti regala una parola.
Vorrei vederti raccogliere tutto l'amore che semini
per sentirti soddisfatto della tua vita
ma come ogni cosa.. il tempo lascerà crescere il frutto che tu stesso hai fatto nascere.
Gioisci perché attraverso le tue mani
io regalo l'amore a chi ha la fortuna di incontrarti.
Tu non lo sai forse ma io sono il tuo angelo..
quello che mai ti abbandonerà e che è qui solo per te
e grazie a te può amare il mondo.
Saro' un angelo
Saro' un angelo dalle piccole ali
e volero' leggero
fino alle profondita' del tuo cuore...
Mi spingero' ancora più giù
giù ...fino a toccare il tuo amore...
Dormiro'!
Sognero',
cullato dai battiti del tuo cuore buono
e morirò solo quando smetterai di amarmi...
Sara' il sopirsi dei battiti
Che mi togliera' il respiro...
Solo allora volero' in alto
volero' via con le mie piccole ali...
Guardati intorno
Perche' cerchi lontano
chi ti e' vicino?
L’amore non e' mai lontano.
Guardati intorno:
tutto cio' che vedi e' vita,
e' gioia di vivere, e' felicita'.
Il sorriso d'un bambino
lo scodinzolare della coda d' un cane
il canto d' un uccello,
il colore dei fiori,
il frusciare del vento,
tra le foglie d' un albero,
sono segni di una vita che continua.
Dimentica le amarezze, le frustazioni
che rattristano l'animo.
Vivi con gioia e serenita' tuoi anni.
Scopri l'amore
Prendi un sorriso
regalalo a chi non l’ha mai avuto
Prendi un raggio di sole
fallo volare là dove regna la notte.
Scopri una sorgente
fa bagnare chi vive nel fango.
Prendi una lacrima
posala sul volto di chi non ha pianto.
Prendi il coraggio
mettilo nell’animo di chi non sa lottare
Scopri la vita
raccontala a chi non sa capirla.
Prendi la speranza
e vivi nella sua luce
Prendi la bontà
e donala a chi non sa donare
Scopri l’amore
e fallo conoscere al mondo
(Mahtma Gandhi)
Prometti a te stesso
Prometti a te stesso di essere così forte che nulla disturberà la tua mente.
Prometti a te stesso di parlare di bontà, bellezza, amore ad ogni persona che incontri, di far sentire a tutti i tuoi amici che c’è qualcosa di grande in loro, di guardare il lato bello di ogni cosa, di lottare perchè il tuo ottimismo diventi realtà.
Prometti a te stesso di pensare solo al meglio, di aspettarti solo il meglio, di essere entusiasta del successo degli altri come lo sei del tuo.
Prometti a te stesso di dimenticare gli errori del passato per guardare a quanto di grande puoi fare in futuro,
di essere sereno in ogni circostanza e di regalare un sorriso ad ogni creatura che incontri.
di dedicare così tanto tempo a migliorare il tuo carattere da non aver tempo per criticare gli altri.
Prometti a te stesso di essere:
troppo Nobile per l’ira
troppo Forte per la paura
troppo Felice per farti vincere dal dolore.
Non dire mai
Non dire mai: “Io”
di’ invece: “Noi”.
Non dire mai: “Mio”
di’ invece: “Nostro”.
Non dire mai: “Tocca a lui”
di’ invece: “Incomincio io”.
Non dire mai: “Non posso”
di’ invece: “Eccomi”.
Non dire mai: “Vattene””
di’ invece: “Vieni!”.
Non dire mai: “Domani”
di’ invece: “Oggi”.
Non dire mai: “Morte”
di’ invece: “Vita”:
Non dire mai: “Mai”.
A Dio...
Chiesi a Dio di essere forte
per eseguire progetti grandiosi,
ed Egli mi rese debole
per conservarmi nell’umiltà.
Domandai a Dio che mi desse la salute
e realizzare grandi imprese
egli mi ha dato il dolore
per comprenderla meglio.
Gli domandai la ricchezza
per possedere tutto,
e mi ha lasciato povero
per non essere egoista.
Gli domandai il potere
perché gli uomini avessero bisogno di me,
ed Egli mi ha dato l’umiliazione
perché io avessi bisogno di loro.
Domandai a Dio tutto
per godere la vita,
e mi ha lasciato la vita
perché io potessi essere contento di tutto.
Signore, non ho ricevuto niente
Di quello che chiedevo,
ma mi ha dato tutto quello di cui avevo bisogno
e quasi contro la mia volontà.
Le preghiere che non feci furono esaudite.
Sii lodato o mio Signore:
fra tutti gli uomini
nessuno possiede più di quello che ho io!
Kirk Kilgour
(campione di pallavolo, da 24 anni su una sedia a rotelle)
Preghiera
O mio Signore,
proteggimi mentre inizia questo nuovo giorno.
Aiutami a far tesoro delle occasioni che mi dai
senza bloccarmi nel mio passato
e senza angustiarmi troppo per il mio futuro.
Il tempo passato appartiene a me:
ma ora è tuo,
appartiene alla tua misericordia.
Anche il futuro appartiene a te:
sarà mio se saprò vivere il mio presente.
Guida, o Signore, la mia giornata,
il mio cammino, ogni mio passo, ogni mio gesto.
Ti chiedo, Signore, di starmi vicino.
E ti dico grazie per questo nuovo giorno di vita:
un giorno che non ritornerà mai più.
Dammi tempo, Signore,
per riflettere e pregare, per ascoltare e perdonare,
per dare e ricevere, per ricordare e sognare.
Soprattutto, o mio Gesù, dammi tempo per amare.
Vedrai
Quando la sera
tu ritorni a casa
non ho neanche voglia di parlare
tu non guardarmi
con quella tenerezza
come fossi un bambino
che rimane deluso
Si lo so
che questa
non è certo la vita
che hai sognato un giorno per noi
Vedrai vedrai
vedrai che cambierà
forse non sarà domani
ma un bel giorno cambierà
Vedrai vedrai
che non sei finito sai
non so dirti come e quando
ma vedrai che cambierà
Preferirei sapere che piangi
che mi rimproveri d'averti delusa
e non vederti sempre così dolce
accettare da me
tutto quello che viene
Mi fa disperare
il pensiero di te
e di me che non so darti di più
Vedrai vedrai
vedrai che cambierà
forse non sarà domani
ma un bel giorno cambierà
Vedrai vedrai
che non sei finito sai
non so dirti come e quando
ma vedrai che cambierà.
(Luigi Tenco)
Che sta facendo adesso?
Che sta facendo adesso
adesso, in questo momento?
È a casa? Per la strada?
Al lavoro? In piedi? Sdraiata?
Forse sta alzando il braccio?
Amor mio
come appare in quel movimento
il polso bianco e rotondo!
Che sta facendo adesso
adesso, in questo momento?
Un gattino sulle ginocchia
lei lo accarezza.
O forse sta camminando
ecco il piede che avanza.
Oh i tuoi piedi che mi son cari
che mi camminano sull’anima
che illuminano i miei giorni bui!
A che pensa?
A me? o forse... chi sa
ai fagioli che non si cuociono.
O forse si domanda
perché tanti sono infelici
sulla terra.
Che sta facendo adesso
Adesso, in questo momento?
(Nazim Hikmet)
Se devi amarmi
Se devi amarmi, per null'altro sia se non che per amore.
Non dire: "L'amo per il sorriso, per lo sguardo, la gentilezza del parlare, il modo di pensare così conforme al mio, che mi rese sereno un giorno".
Queste son tutte cose che posson mutare.
Amato, in sè o per te, un amore così sorto potrebbe poi morire.
E non amarmi per pietà di lacrime che bagnino il mio volto.
Può scordare il pianto chi ebbe a lungo il tuo conforto, e perderti.
Soltanto per amore amami - e per sempre, per l'eternità
(Elizabeth Barret Browning)